Ed inconsapevoli paladine del gender
17 gennaio 2024, Sant’Antonio Abate
Proponiamo al lettore un omelia recente tenuta da don Stefano Carusi. Essa è precedente ai fatti di cronaca che hanno ultimamente dato il destro (o piuttosto il sinistro…) alla stampa mondialistico-massonica di innescare una pervasiva, ossessiva e premeditata battaglia da femminismo becero e stantio, sfruttando ad arte dolori altrui. Cosa ancora più triste è vedere gran parte del mondo cattolico al seguito di tale mondana corrente, con uno zelo tra il servile e il ridicolo. L’intento delle centrali del potere è ormai evidente a chiunque abbia occhi per vedere. Abbiamo lasciato lo stile orale.
La Redazione di Disputationes Theologicae
Sia lodato Gesù Cristo
Due miracoli descrive oggi il Vangelo, due donne curate dal Salvatore nel loro corpo, ma quante sono le donne oggi bisognose di essere curate nell’anima. “Molte donne sono ammalate spiritualmente. I tempi moderni, che ci regalarono il trionfo dell’empietà e tante altre brutte cose, intaccarono la mente e il cuore della donna rendendolo inabile alla sua alta missione. Le fanciulle si liberano troppo presto dall’obbedienza e la sottomissione ai genitori, e i genitori troppo sovente le trascurano lasciandole guastare dal soffio corrotto del mondo. Le scuole, le fabbriche, gli stabilimenti, i ritrovi mettono in serio pericolo il cuore della fanciulla, che ha già tanto da lottare contro la sua vanità, la sua leggerezza e le passioni nascenti. Come può salvarsi una giovane in queste circostanze e prepararsi degnamente ed essere una buona sposa e madre virtuosa? Quale luce può invocare per essere illuminata nella scelta dello stato e del compagno della sua vita?” Così scriveva un testo profetico redatto più di cento anni or sono, quando il progetto di corruzione della donna cominciava a prender forma sempre più compiuta. E continuava ricordando che dopo la giovinezza essa entra nella fase più importante della vita, quella in cui dovrebbe dar prova d’aver sale in zucca, ed invece ella trascura i doveri familiari, non sa come impiegare il tempo e col passare dei giorni non amerà i figli, non li riprenderà come essa non è stata ripresa. Ecco il ritratto di tante spose e madri buone a poco, perché da ragazze non educate. E la cosa peggiore è che diventano inguaribili. O quasi. Come le donne del Vangelo, possono essere guarite solo da Dio. Nulla possono i medici umani. Così male educate, male istruite nei loro doveri, saranno incurabili con le ricette del mondo. Virtù di religione ci vuole. Pratica delle religione e delle virtù domestiche. La virtù di religione, così legata alla giustizia verso Dio e alla giustizia verso quello che veramente siamo, verso l’ordine della cose.
Ed ecco fiorire allora quelle qualità uniche della donna. La sensibilità femminile, qualità che l’uomo ama. Il contrario dell’involgarimento della televisione e di internet. La televisione, che una fedele chiamava “istigazione alla prostituzione”.
E l’altra qualità della donna, la generosità, per cui dà se stessa senza contare, con tutto il cuore, per il marito, per i figli.
E la sua capacità di fare mille attività per il bene della casa, della famiglia, del prossimo.
Ecco le qualità che un tempo si mettevano in risalto. Con un’educazione femminile della giovane diversissima da quella dell’uomo. Ecco perché è bene che le attività, se non per necessità, siano il più possibile distinte e non miste. E questo principalmente non per motivi inerenti il sesto comandamento, ma perché le esigenze educative sono profondamente diverse.
Una nobildonna insegnava a sua figlia tutte le faccende domestiche. “Ma ci sono le donne di servizio…” rispondeva la fanciulla (oggi la donna di servizio è diventata la mamma con le figlie fannullone…). E la nobildonna rispondeva che anche per comandare bisogna conoscere. E che Penelope, la regina di Itaca, si metteva al telaio. Perché non è bene stare con le mani in mano. E perché tali attività di regina del focolare, evitano i principali difetti della donna. L’instabilità emozionale ricorrente, invece coltivata in un’epoca di sentimentalismo idiota e di femminilizzazione dell’uomo persino, che addirittura non può fare un apprezzamento cavalleresco oggi senza essere accusato di quella parola che non ripeto ed invito a non ripetere perché forgiata dalla centrali dell’indottrinamento lessicale. Già vien da chiedersi come faranno i ragazzi a far la corte alla ragazza.
E l’altro difetto che è il disordine nella sua generosità, nel far tutto, eccedendo talvolta e ciò persino nella pietà e nella preghiera senza occuparsi del marito.
E qui vengo ad un punto dolente, che un pastore non può tacere, specie in tempi di spopolamento e famiglie quasi volontariamente senza figli : i diritti coniugali sempre difesi dalla Chiesa per la stabilità del matrimonio e per il benessere della società dando figli a Dio. Ovvero la disponibilità pressoché incondizionata al marito per quegli atti che portano alla procreazione e che, se svolti nel matrimonio, allontanano l’uomo da tentazioni pericolosissime. E questo è tanto più vero in un’epoca che istiga al peccato incessantemente e ovunque. Ma siccome veniamo dal Sessantotto e - peggio - siamo in epoca di gender, le donne pensano che anche su questo sono come gli uomini. Follia! Se il Creatore ha voluto l’uomo attivo, dice San Tommaso, e per così dire procreativamente più aggressivo, significa che tale ordine va accettato in sé e per dare figli a Dio. E il rifiuto dei diritti coniugali si confessa come un peccato grave. Perché tra l’altro ha indotto il coniuge alla concupiscenza disordinata, oltre ad averci privato forse della venuta al mondo dell’anima d’un altro bambino. E troppo poco si sente al confessionale “ho mancato ai diritti coniugali”.
Quindi, care donne, che il mondo vuol rendere malate, vestitevi il più possibile da donne e così vestite le vostre figlie, educandole ad essere spose e madri, non modelle di vanità. Ricordatevi che vostro marito è diverso da voi, che vostro figlio va educato da uomo. Care donne non siate, seppur inconsapevoli, paladine del gender. E pensate sempre: la Madonna Santissima che mi consiglierebbe di fare per il bene della famiglia?
Sia lodato Gesù Cristo