Candelora 2013: le
vestizioni. Avanti, serenamente…
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Dopo nove mesi, il tempo per far
nascere un bambino, è arrivata finalmente la posizione compiuta della
Pontificia Commissione Ecclesia Dei sulla situazione interna all’Istituto del
Buon Pastore. Nell’amore alla verità che ha ispirato la linea editoriale di
questa rivista, Disputationes ne dà
comunicazione, ripromettendosi di continuare a informare, nella trasparenza, sugli
sviluppi di questa vicenda.
In sintesi: è nominato per sei
mesi un Commissario, che dovrà organizzare nuove elezioni per gli organi
direttivi dell’Istituto (nella persona di un religioso francese, che ha fama di
essere un uomo di Dio).
Questo fatto, da un lato
smentisce l’irricevibile ed assurda pretesa dell’abbé Laguérie, il quale
pretendeva di essere tuttora il Superiore dell’Istituto (grazie all’appoggio di
quell’Ecclesia Dei che in privato disprezza) e di manipolare a tal fine, ieri
come domani, le votazioni. In questo lasso di tempo ci saranno comunque nuove
votazioni, non gestite dall’abbé Laguérie: in qualche modo si uscirà, con
chiarezza, dall’attuale situazione. Dall’altro lato non appare entusiasmante
che dopo nove mesi di incertezza, se ne ipotizzino altri sei di
commissariamento elettorale. Certamente l’IBP, almeno nella sua gran parte,
andrà avanti serenamente, nella fedeltà alla propria identità e al proprio
dovere, così come, con la grazia di Dio, ha continuato ad essere in questi
lunghi mesi: mentre non pochi davano l’Istituto per morto, il seminario ha
continuato tranquillamente la sua vita, addirittura avendo la consolazione
dell’arrivo di nuovi seminaristi, il ministero sacerdotale è andato avanti come
sempre… Però, indubbiamente, aggiungere altri sei mesi di commissariamento
elettorale, ai nove che già ci sono stati, non è l’ottimo desiderabile nella
vita di una società. Come scritto a suo tempo su queste colonne: ecco i frutti
dell’ostinazione dell’abbé Laguérie!
In area Fraternità San Pio X (e
non solo) si è detto spesso dei problemi dell’Istituto con Roma. Ci sembra che
anche a questo riguardo abbiamo detto con chiarezza come stanno le cose: gli
articoli di questa rivista stanno a confermarlo. Tuttavia il principale
problema dell’Istituto – è doloroso, ma la verità è la verità - è la condotta
dell’abbé Laguérie, così come il principale problema della FSSPX è la condotta
di Mons. Fellay (pur entrambi non privi di pregevoli qualità). Quantomeno, la
maggioranza dell’Istituto - resistendo - l’abbé Laguérie si è rifiutata di
confermarlo.
Don Stefano Carusi, sacerdote dell’Istituto del Buon Pastore