21 aprile 2013

Lettera dalla Pontificia Commissione Ecclesia Dei sulla situazione nell’Istituto del Buon Pastore


Candelora 2013: le vestizioni. Avanti, serenamente…

 

Dopo nove mesi, il tempo per far nascere un bambino, è arrivata finalmente la posizione compiuta della Pontificia Commissione Ecclesia Dei sulla situazione interna all’Istituto del Buon Pastore. Nell’amore alla verità che ha ispirato la linea editoriale di questa rivista, Disputationes ne dà comunicazione, ripromettendosi di continuare a informare, nella trasparenza, sugli sviluppi di questa vicenda.


In sintesi: è nominato per sei mesi un Commissario, che dovrà organizzare nuove elezioni per gli organi direttivi dell’Istituto (nella persona di un religioso francese, che ha fama di essere un uomo di Dio).


Questo fatto, da un lato smentisce l’irricevibile ed assurda pretesa dell’abbé Laguérie, il quale pretendeva di essere tuttora il Superiore dell’Istituto (grazie all’appoggio di quell’Ecclesia Dei che in privato disprezza) e di manipolare a tal fine, ieri come domani, le votazioni. In questo lasso di tempo ci saranno comunque nuove votazioni, non gestite dall’abbé Laguérie: in qualche modo si uscirà, con chiarezza, dall’attuale situazione. Dall’altro lato non appare entusiasmante che dopo nove mesi di incertezza, se ne ipotizzino altri sei di commissariamento elettorale. Certamente l’IBP, almeno nella sua gran parte, andrà avanti serenamente, nella fedeltà alla propria identità e al proprio dovere, così come, con la grazia di Dio, ha continuato ad essere in questi lunghi mesi: mentre non pochi davano l’Istituto per morto, il seminario ha continuato tranquillamente la sua vita, addirittura avendo la consolazione dell’arrivo di nuovi seminaristi, il ministero sacerdotale è andato avanti come sempre… Però, indubbiamente, aggiungere altri sei mesi di commissariamento elettorale, ai nove che già ci sono stati, non è l’ottimo desiderabile nella vita di una società. Come scritto a suo tempo su queste colonne: ecco i frutti dell’ostinazione dell’abbé Laguérie!

In area Fraternità San Pio X (e non solo) si è detto spesso dei problemi dell’Istituto con Roma. Ci sembra che anche a questo riguardo abbiamo detto con chiarezza come stanno le cose: gli articoli di questa rivista stanno a confermarlo. Tuttavia il principale problema dell’Istituto – è doloroso, ma la verità è la verità - è la condotta dell’abbé Laguérie, così come il principale problema della FSSPX è la condotta di Mons. Fellay (pur entrambi non privi di pregevoli qualità). Quantomeno, la maggioranza dell’Istituto - resistendo - l’abbé Laguérie si è rifiutata di confermarlo.


Don Stefano Carusi, sacerdote dell’Istituto del Buon Pastore