3 novembre 2016, nell’Ottava dei Santi
Domenica scorsa, le Sante Messe della Comunità dette all'aria aperta |
Molti amici e lettori ci hanno scritto o hanno cercato di
contattarci a seguito delle scosse di terremoto che hanno distrutto o
gravemente danneggiato tanti edifici della nostra regione. Grazie anzitutto a
quanti hanno avuto questo pensiero e stanno già pregando per noi, per tutta la
popolazione colpita e per questa terra. Non potendo raggiungere ciascuno
singolarmente diamo alcune informazioni sul nostro sito e proporremo qualche
riflessione di carattere più generale perché “non si muove foglia che Dio non
voglia” e perché sappiamo anche che Dio parla con gli avvenimenti.
Le scosse tra Camerino e Norcia sono state violente e
continuano, l’ultima stamattina di magnitudo 4.8 con epicentro a meno di venti
chilometri da noi, all’una di notte ha svegliato e impaurito anche chi dormiva
in macchina o nelle tende. Già l’evento della mattina di Domenica scorsa aveva
incrementato i danni della scossa del 26 ottobre e ne aveva causati di nuovi,
il ripetersi dei movimenti tellurici causa nuovi crolli e fa sì che non ci
siano posti veramente sicuri. Nel mondo di oggi in cui l’uomo quasi si crede
Dio, si sperimenta l’impotenza della creatura e le certezze mondane si
sgretolano. Letteralmente.
A Camerino si venera da sempre come protettrice dai
terremoti l’icona miracolosa di Santa Maria in Via, ed anche stavolta
l’intercessione della Madonna ci ha protetto. Non ci sono state vittime, noi siamo
tutti illesi e l’edificio che utilizzava la Comunità per il momento non ha
subito gravi danni e può in parte essere utile come punto d’appoggio per chi
abita vicino e, avendo la casa lesionata, non può entrarci nemmeno per prendere
un caffè.
Inevitabilmente questi eventi comporteranno una
riorganizzazione temporanea, ma ci stiamo già rimboccando le maniche, perché la
vita va avanti anche sotto le scosse e per questo chiediamo un ricordo nella
preghiera quotidiana. Per chi ci ha chiesto come fare per aiutarci a sostenere
le nuove difficoltà, diamo le nostre coordinate, ricordando che ogni aiuto è
prezioso e non ci sono piccoli aiuti (per versamenti dall’Italia (IBAN) IT 87
H053 0868 8300 0000 0002 003, per versamenti da fuori Italia aggiungere (BIC)
BLOPIT22, intestato ad Associazione chierici San Gregorio Magno). Indirizzo e-mail: acsanctusgregorius@gmail.com
Infine una breve considerazione: la basilica del
Patriarca d’Europa crolla, scossa da un terremoto, nello stesso giorno in cui
inizia un viaggio apostolico per
onorare Lutero, per commemorare il distruttore dell’Europa cristiana, il
bestemmiatore della Madonna, il profanatore della Santissima Eucaristia e il
denigratore del Papato. Difficile pensare che non sia un segno di Dio agli
uomini, soprattutto di Chiesa.
Questa è stata la nostra considerazione in comunità, pochi
minuti dopo la terribile scossa di domenica quando eravamo usciti all’aperto e
non appena arrivavano le dolorose immagini delle macerie di Norcia e della casa
natale di San Benedetto. Alcuni sacerdoti della diocesi, di orientamento
diverso dal nostro, ci hanno confidato che hanno avuto lo stesso raggelante
pensiero. E forse l’hanno avuto anche in Vaticano, tant’è che sembra che le pur
scandalose cerimonie in Svezia abbiamo avuto toni meno trionfalistici di quanto
era in programma. Non è impossibile che anche “in altissimo loco” abbiano fatto la stessa connessione e il
pensiero sia andato a quelle distruzioni di cui parla la Madonna a Fatima…se
non interviene la conversione. A Roma,
tra tanti ecclesiastici che hanno avvertito bene la scossa, c’è stata molta
paura ed anche qualche danno a San Paolo fuori le Mura, oltre alle chiese di
San Francesco di Paola e di Sant’Eustachio che sono inagibili.
Ma sul terremoto e sulla sua “spiegazione” lasciamo la
parola alla liturgia della Chiesa, perché non troviamo parole più eloquenti
delle sue preghiere, invitando tutti i sacerdoti ad aggiungerle alla Santa
Messa:
Colletta:
Onnipotente
sempiterno Dio che riguardando la terra la fai tremare, a noi atterriti
perdona, ed usa misericordia alla nostra preghiera; e sperimentato che abbiamo
il tuo sdegno che scuote la stabilità della terra, sentiamo pure la tua
clemenza che sana le sue ferite.
Secreta:
Dio che fondasti
la terra su salda base, ricevi le oblazioni e le preghiere del tuo popolo e,
allontanati i pericoli del terremoto, muta in rimedio salutare per l’uomo i
terrori del tuo sdegno divino; affinché quelli che nati dalla terra
ritorneranno nella terra, godano di diventare celesti mediante una santa
condotta.
Postcommunio:
Difendici o
Signore, mentre riceviamo i tuoi misteri e per supremo dono arresta la terra
che abbiam visto scuotersi a causa delle nostre iniquità, affinché i mortali
conoscano che tali flagelli vengono quando ti muovono a sdegno e cessano quando
tu usi clemenza.
Associazione
chierici “San Gregorio Magno”