Pubblichiamo
e rispondiamo
31
luglio 2011, S. Ignazio di Loyola
Sinceramente, vi prego di consentirmelo, il vostro articolo del 31 maggio mi sembra imbarazzante, contraddittorio ed animato da pregiudizi personalistici che nulla hanno a che fare con la Fede Cattolica.
Quando, per esempio, l'accordo lo faceste voi del IBP non si trattava oviamente di "accordo di potere"? Lo abbiamo visto chiaramente qualche anno dopo di che accordo era... Ma siamo impazziti?
Se poi il riconoscimento della FSSPX fosse unilaterale non comporterebbe alcun accordo. Sarebbe sicuramente una cosa positiva perchè non esporrebbe la Fraternità a "golpe" tipo il vostro e quello dei FI.
Insinuare, senza uno straccio di prove, che certo prova non è qualche sparsa citazione di Simulin, malafede, doppiogiochismi, ambiguità varie, ha solo il sapore di una amara presa di posizione perchè non si vuole ammettere di aver fatto una scelta sbagliata nel 2006. Questa è l'impressione che purtroppo date a quasi tutti i cattolici tradizionali italiani.
Ripeto: il riconoscimento unilaterale non implica nessun accordo, nè ufficiale, nè ufficioso. Se, tanto per fare un altro esempio, una comunità acattolica mi consentisse di predicare ai suoi fedeli perchè, secondo quei capi, ciò che sosteniamo è comunque, per loro, positivo... dovrei forse rifiutare di salvare tali anime con la mia predicazione?
E se tale autorizzazione, ragion di più, me la fornisse il Papa legittimo, seppur dottrinalmente eterodosso, perchè dovrei rifiutare tale opportunità?
Vi prego dunqe di essere ragionevoli e di non farvi accecare, come in molte vostre prese di posizione, solo dallo spirito di rivalsa e dalla frustrazione che deriva dalla vostra infelice esperienza.
Vi ringrazio se vorrete rispondere a queste mie brevi righe, dettate solo dalla stima verso sacerdoti che considero comunque coraggiosi, anche se un po' troppo inclini al pettegolezzo.
Quando, per esempio, l'accordo lo faceste voi del IBP non si trattava oviamente di "accordo di potere"? Lo abbiamo visto chiaramente qualche anno dopo di che accordo era... Ma siamo impazziti?
Se poi il riconoscimento della FSSPX fosse unilaterale non comporterebbe alcun accordo. Sarebbe sicuramente una cosa positiva perchè non esporrebbe la Fraternità a "golpe" tipo il vostro e quello dei FI.
Insinuare, senza uno straccio di prove, che certo prova non è qualche sparsa citazione di Simulin, malafede, doppiogiochismi, ambiguità varie, ha solo il sapore di una amara presa di posizione perchè non si vuole ammettere di aver fatto una scelta sbagliata nel 2006. Questa è l'impressione che purtroppo date a quasi tutti i cattolici tradizionali italiani.
Ripeto: il riconoscimento unilaterale non implica nessun accordo, nè ufficiale, nè ufficioso. Se, tanto per fare un altro esempio, una comunità acattolica mi consentisse di predicare ai suoi fedeli perchè, secondo quei capi, ciò che sosteniamo è comunque, per loro, positivo... dovrei forse rifiutare di salvare tali anime con la mia predicazione?
E se tale autorizzazione, ragion di più, me la fornisse il Papa legittimo, seppur dottrinalmente eterodosso, perchè dovrei rifiutare tale opportunità?
Vi prego dunqe di essere ragionevoli e di non farvi accecare, come in molte vostre prese di posizione, solo dallo spirito di rivalsa e dalla frustrazione che deriva dalla vostra infelice esperienza.
Vi ringrazio se vorrete rispondere a queste mie brevi righe, dettate solo dalla stima verso sacerdoti che considero comunque coraggiosi, anche se un po' troppo inclini al pettegolezzo.
Marco BONGI
Ringraziamo
Marco Bongi (articolista notoriamente ed evidentemente assai organico a certi
vertici della Fraternità San Pio X) per averci scritto e - consentendogli di
dire tutto quello che desidera - rispondiamo senz’altro alle sue obiezioni.
1) Innanzitutto
notiamo che l’irritazione, di cui la sua lettera «dà l’impressione» e che
«deriva» forse da certi tasti scomodi denunciati dal nostro articolo (come le
ostinate ambiguità di Mons. Fellay, che emergono sempre più), sembra aver
impedito all’interlocutore di leggere con la serena “ragionevolezza” da egli
invocata l’articolo in questione. Né sembra siano stati letti con attenzione gli
articoli presenti in questa sede che trattano del medesimo tema (che non stiamo
qui a ripetere tutti: basta rileggerli) e neppure il chiaro articolo dell’abbé
Simoulin («qualche sparsa citazione di Simoulin»?).
Noi
siamo «impazziti», «acceca[ti] » e via dicendo…però il «pettegolezzo» ci pare
si faccia alle spalle, di nascosto (o in privato che dir si voglia), non
così le posizioni pubblicamente prese e sostenute in un articolo, sulle quali
ci si può difendere a viso aperto e dibattere alla luce del sole. Questo sito
ha posto - da tempo, ad ampio raggio e sempre pubblicamente - questioni scomode
e attribuirle alla «frustrazione» o in genere a fattori «personalistici» (che è
il classico metodo di tutti i regimi, da quello comunista a quello
fraternitesco-fellayesco) per squalificare personalmente gli obiettanti - con
una buona dose di demagogia - invece di confrontarsi sulle obiezioni, questo sì
che è “inclinare al pettegolezzo”.