Che fine ha fatto il dogma dell’inferno?
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Dannati all’Inferno, San Brizio (Cappella Nova), Duomo di Orvieto |
Nel giorno della Conversione di San Paolo pubblichiamo un articolo scritto negli anni scorsi e recentemente trasmessoci, constatando con dolore un ulteriore peggioramento della situazione generale. Il Concilio Vaticano Terzo del Card. Martini infatti - l’abusivo Concilio Vaticano Terzo, spalleggiato dal mondo e non combattuto o non combattuto adeguatamente dalla gerarchia - ha potuto dilagare per decenni nella Chiesa ed oggi è asceso al vertice umano di Essa (NdR).
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«[Oggi] il
mondo si trova inghiottito terribilmente nella palude di un secolarismo che
vuole creare un mondo senza Dio; di un relativismo che soffoca i valori
permanenti e immutabili del Vangelo e di un’indifferenza religiosa che resta
imperturbabile di fronte ai beni superiori e alle cose che riguardano Dio e la
Chiesa. […] Alcuni mesi prima della sua elezione al Soglio Pontificio,
il cardinale Karol Wojtyla diceva: “Ci
troviamo oggi di fronte al più grande combattimento che l’umanità abbia mai
visto. Non penso che la comunità cristiana l’abbia compreso totalmente. Siamo
oggi davanti alla lotta finale tra la Chiesa e l’Anti-Chiesa, tra il Vangelo e
l’Anti-Vangelo”. Una cosa è tuttavia certa: la vittoria finale appartiene a
Dio e ciò si verificherà grazie a Maria, la Donna della Genesi e
dell’Apocalisse che combatterà alla testa dell’esercito dei Suoi figli e figlie
contro le forze del nemico, di Satana, e schiaccerà la testa del serpente»
(Cardinale Ivan Dias, come Legato Pontificio, omelia a Lourdes dell’Immacolata
2007).
La gnosi (madre
di tutte le eresie, dei poteri occulti…) «non ha, da un certo punto di
vista, difficoltà a insinuarsi nel pensiero cattolico, anche a livello
superiore. […] Aldo Natale Terrin, indagando il postmoderno, sostiene
che la Chiesa odierna vivrebbe nell’accettazione di una doppia appartenenza:
poter essere cattolica (ma in che modo?) e altro nello stesso momento, vantando
di accedere ormai impunemente ad altre fonti. Non solo sarebbe accettata nel
suo interno ai vari livelli, ma la doppia appartenenza farebbe parte della
proposta stessa della Chiesa all’uomo contemporaneo: è un patto tacito, interno
ed esterno» (Un docente dell’ “Università
del Papa”, intervista a 30 giorni di maggio 2003).
I pericoli che
un grande porporato (che morì «triste» e con «un grande rimorso») annotò a
margine del Vaticano II, come collegati al prevalente orientamento conciliare.
Nel clima immediatamente seguente l’allocuzione Gaudet Mater Ecclesia, «un’aria
di evidente e concitato malessere», l’autorevole testimone vide e previde:
il «gettare in una zona oscura i grandi problemi dell’ortodossia», in
nome del «pastoralismo» dato erroneamente per necessità; la «formazione
di due punti di pressione (biblica-razionalista, misticismo a tendenza
carismatica)» che tendono a «eliminare» la sana dottrina; la
tendenza a «rispondere a un mondo ateizzato sulla trincea protestante» (Benny
Lai, Il Papa non eletto. Giuseppe Siri
cardinale di Santa Romana Chiesa).