Dagli
Anglicani alla Fraternità San Pio X…a scapito della verità
29
giugno 2023, Santi Apostoli Pietro e Paolo
Ecumenismo
in marcia. L’anglicano sposato e massone Baker, sedicente
“vescovo”, al trono papale in Laterano. L’eretico copto
Tawadros II all’altare papale del Laterano. La Minoritenkirche,
chiesa del centro di Vienna la cui proprietà è stata trasferita
gratuitamente da Francesco alla Fraternità San Pio X.
Qual
è l’ultima enormità bergogliana in materia di appartenenza alla
Chiesa? Riportiamo le sue recentissime parole, ben in linea tra
l’altro con quanto di fatto ha operato con gli Anglicani
protestanti, i Copti orientali monofisiti e… la Fraternità San Pio
X, i quali accettano tutti compiaciuti le concessioni della sua
ecumenica “mano tesa”.
E’
evidente che crisi dottrinale, falso ecumenismo ed enormità varie
non sono appannaggio esclusivo degli ultimi dieci anni, ciò non
toglie l’ulteriore peggioramento di questi ultimi tempi e la
necessità di esaminare con attenzione certi fenomeni.
La
parola al medesimo Jorge Mario Bergoglio nell’udienza del 29 maggio
2023: « […] in un incontro giovanile alcuni anni fa. Uscivo
dalla sagrestia e c’era una signora molto elegante, ricca pure, con
un ragazzo e una ragazza. E questa signora che parlava lo spagnolo mi
dice : “Padre sono contenta perché ho convertito questi due,
questo viene da tale e questa viene da tale”. Io mi sono
arrabbiato e ho detto: “tu non hai convertito nulla, tu hai
mancato di rispetto con questa gente, non li hai accompagnati. Tu hai
fatto proselitismo e questo non è evangelizzare”. Era
orgogliosa per aver convertito…». Poi rivolgendosi ai
Barnabiti si è raccomandato dicendo: « Fare proselitismo non è
evangelizzare » perché « il nostro annuncio missionario non
è proselitismo, io sottolineo tanto questo, ma condivisione di un
incontro personale – “se tu vuoi, il Signore è così, questa
è la vita…”, ma non proselitismo – che ha cambiato la
nostra vita. Senza questo non abbiamo nulla da annunciare, né una
destinazione verso cui camminare insieme ».
Frasi
che – manco a dirlo – sono state entusiasticamente riprese da
tutta la stampa massonica, tra cui quella della sinistra radical
chic… Capite bene, la signora non solo era cattolica e
preoccupata della conversione di due giovani, ma era pure elegante e
ricca!
Notiamo
en passant che viene da chiedersi se queste ricorrenti
storielle siano vere, perché, seppure in una chiave da
veteromarxismo sudamericano, ampiamente decrepito (e anche un po’
sgradevole), sono così ben limate che sembrano quasi “da manuale a
pronto uso”…
Comunque
ci sentiamo stavolta di dover spezzare una lancia in favore della
coerenza bergogliana tra quanto afferma e quanto fa a livello
ecumenico. C’è una logica. Una perversa logica, se volete. Ma una
logica c’è.
Qual
è infatti il senso di accogliere gli Anglicani per una celebrazione
a San Giovanni in Laterano? Perché il 18 aprile 2023 far “celebrare”
e far sedere un “vescovo” eretico protestante sulla Cattedra del
Successore di Pietro, nella Cattedrale della Cattedrali cattoliche ?
Il
permesso per procedere è sembrato venire da molto in alto…anche se
dopo, davanti a qualche reazione, il Capitolo Lateranense si è visto
obbligato alla solita “mezza aggiustata del tiro”, da tutti
giudicata poco credibile, con le sue “confusioni di traduzioni
dall’inglese” che hanno fatto sorridere pure i giornalisti, tanto
che Il Messaggero ha parlato di « contorni quasi comici
».
Se
davvero fosse stato un “errore di virgole d’inglese” e quindi
non si era potuto “capire bene” che colui che “ha pontificato”
solennemente in Laterano sulla Cattedra di San Pietro era sì un
“vescovo”, ma anglicano, quindi non validamente ordinato e per
giunta sposato e dichiaratamente massone, perché poi fare lo stesso
pochi giorni dopo con un altro capo di setta scismatica ed eretica
come Tawadros II, offrendo - al capo della “chiesa” eretica copta
- San Giovanni in Laterano e profanandola così per la seconda volta
in meno di un mese ? La Chiesa più significativa della terra e del
primato di Roma!
Perché
ecumenicamente il “papa dei Copti” ha potuto prima insegnare (!)
con una catechesi sull’unità dei cristiani il 13 maggio 2023, poi
celebrare solennemente il 14 maggio - nella Cattedrale del Papa! -
per tutti i Copti (scismatici ed eretici monofisiti) presenti a Roma,
dando così l’impressione che non devono convertirsi alla Chiesa
cattolica per salvare la propria anima ?
Stavolta
non si sono lette dichiarazioni che attribuivano il fatto ad “errori
di traduzione” e di “virgole” in lingua inglese. Adesso non c’è
più nemmeno la foglia di fico dell’inglese…e S. E. Mons. Farrell
parla a nome di Francesco di accoglienza…evocando anche « la
libertà religiosa ».
Il
concetto diventa chiaro anche per chi non avesse voluto capire
finora. Le chiese cattoliche possono essere a disposizione di tutti
quelli che non sono in Comunione con la Chiesa, perché questo è il
nuovo corso ecumenico, ma sono precluse a tutti quelli che sono
sottomessi all’autorità ecclesiastica e vogliono celebrare il rito
latino-gregoriano. Si vedano le draconiane misure bergogliane che
hanno abolito Summorum Pontificum.
Sulle
ragioni profonde di questa avversione al rito tradizionale, con le
parole autorevolissime di un Papa (aspetto sfuggito ad alcune menti
settarie), rinviamo al nostro ultimo articolo “Il
vero motivo per cui la Messa tradizionale è “problematica”.
Si
spiega anche allora perché, se da un lato con Traditionis
Custodes si chiudono le chiese per i sacerdoti e gli Istituti che
celebravano il rito tradizionale e gli si rende la vita impossibile
per la celebrazione dei Sacramenti (salvo in quelle occasioni in cui
è prevalso il buon senso cattolico), dall’altro lato, nel
contempo, si è fatto un accordo molto, molto pratico con la
Fraternità Sacerdotale San Pio X.
A
quest’ultima società infatti, che secondo noi - pur avendo
devianze scismatiche - non è formalmente scismatica, ma è pur
sempre in situazione di rottura canonica con Roma, sono state
concesse da Francesco e a tutt’oggi sono ancora concesse: 1) la
facoltà generalizzata d’ascoltare confessioni validamente senza
dover chiedere ai Vescovi residenziali; 2) la facoltà di celebrare
matrimoni validamente ovunque; 3) la facoltà addirittura di ordinare
sacerdoti senza permesso dell’Ordinario locale, non incorrendo
quindi in nessuna sanzione canonica. Potere poi di fatto molto
amplificato, a quanto si sa, dalla Curia Romana, poiché quando essa
è interpellata dal Vescovo che vuol sapere se deve sanzionare o meno
quel sacerdote che se ne è andato con la FSSPX, risponde che - in
questo caso che sta “molto a cuore a Papa Francesco” - deve
prevalere l’ecumenismo “di fatto”…tanto con i fratelli
separati Anglicani in Laterano che con i fratelli separati
Lefebvriani…perché siamo “Fratelli tutti”…fuorché
quelli che celebrano il Vetus Ordo Missae e non appartengono
della FSSPX!
E
il discorso diventa: “di fatto” non li sanzionate, altri
sacerdoti che vogliono celebrare il rito tradizionale capiranno da
soli che, nelle diocesi sarà spesso un “no”, ma alla
Fraternità San Pio X li lascerò ben tranquilli…e gli darò quel
che gli fa comodo. “Di fatto”, un po’ come quando - “di
fatto” - concedo il Laterano ai Protestanti e ai Copti…“di
fatto”.
Francesco
su questo punto è stato chiaro, noi dobbiamo solo « evangelizzare
»
non « fare
proselitismo »
perché « il
nostro annuncio missionario non è proselitismo, io sottolineo tanto
questo, ma condivisione di un incontro personale – “se
tu vuoi, il Signore è così, questa è la vita…”,
ma non proselitismo».
Il sinistro discorso dell’ “antiproselitismo”, che già aveva
allarmato nel primo anno bergogliano (vedi Lettera
aperta al Card. Maradiga)
ritorna ancora, ed in modo da confermare appieno quelle
preoccupazioni.
E’
evidente che in questa prospettiva non di chiarezza, non di verità,
non di appartenenza visibile alla Chiesa, ma solo di generico «
incontro personale », le chiese (intese come edifici) vanno
date di preferenza ai separati dalla Chiesa, vedi agli Anglicani, ai
Copti e - perché no? - anche alla Fraternità San Pio X. In fondo si
tratta giusto di « una destinazione da trovare insieme » in
nome della « libertà religiosa».
Però
non si devono appoggiare quei gruppi di cattolici « divisivi »
(da quale pulpito…) che - rimanendo sottomessi visibilmente
all’autorità romana - rammentano al contrario che c’è bisogno
di conversione per Anglicani e Copti, e c’è bisogno, per la
Fraternità San Pio X, quantomeno di verità, chiarezza e correzione
di certe derive.
Lo
ha capito bene il Vescovo di A., il quale ha chiuso un centro di
Messa tradizionale (che tra l’altro anche per paura della sanzioni
era già ben allineato sotto tutti gli aspetti dottrinali e
liturgici) e ha detto : « se fossero stati scismatici come la
San Pio X o come gli ortodossi sarebbe andato bene, ma il fatto è
che vogliono essere cattolici e portano avanti la Messa antica
rimanendo nella Chiesa, questo è inaccettabile ». Pochi mesi
dopo e a pochi chilometri, apriva un centro di Messa della Fraternità
San Pio X. Ut unum sint ? Strana Unità dei cristiani...
A
noi sembra tutto molto chiaro: la politica è spingere fuori
tutti quelli che aderiscono al Vetus Ordo Missae. E daranno,
anzi già danno, le chiese anche ai “fratelli separati” (a Vienna
ad esempio è già stata donata gratuitamente da Francesco - con
tanto di passaggio di proprietà! - una delle più belle e antiche
chiese del centro alla Fraternità San Pio X), trattando tutti da
“chiese sorelle federate”, gli Anglicani col loro rito, i Copti
col loro rito, la Chiesa Lefebvriana col suo rito.
Così
si spiega Traditionis Custodes e le sue restrizioni contro la
Messa tradizionale solo se detta da chi è sottomesso all’autorità,
a fronte delle straordinarie concessioni alla Comunità San Pio X. Ed
è la stessa situazione dolorosissima che vivono i cattolici di rito
orientale uniti a Roma, già definiti «ostacolo all’ecumenismo
», perché con coerenza e sacrificio scelsero in passato la
fedeltà a Roma a prezzo di
persecuzioni, e che il nuovo corso ecclesiale tratta da « ostacolo
» per la realizzazione del (falso) ecumenismo. Quello senza
verità.
Il
Vaticano di fatto ha finora trattato meglio gli scismatici che i suoi
figli, se qualcuno dubitasse chieda ai sacerdoti cattolici orientali
della Siria...
E’
lo stesso che avviene accogliendo gli Anglicani in Laterano,
demolendo di fatto l’atto di Benedetto XVI che, pur non esente da
contraddizioni, con Anglicanorum coetibus ha creato una
struttura per favorire il ritorno degli Anglicani all’Unità
Cattolica.
Ed
è lo stesso che sta avvenendo perseguitando i cattolici fedeli a
Roma che celebrano la Messa tradizionale per favorire un “accordo
pratico-utilitaristico”, molto politico - ma senza verità e
chiarezza - tra Bergoglio e la Fraternità San Pio X.
Don
Stefano Carusi